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Le pinze fanno parte, insieme alle forbici, degli strumenti chirurgici taglienti. Esistono quattro principali categorie di pinze:
1) Pinze da dissezione: queste variano in base alla lunghezza. Si dividono in pinze chirurgiche, anatomiche, pinze vascolari, pinze per coagulare. La pinza da dissezione può essere anatomica, quella classica per manipolare tessuti molli e delicati, o chirurgica, in questo caso munita di presa dentata. Le pinze vascolari, chiamate anche pinze de bakey, sono indicate per la presa di vasi, nervi e strutture delicate. Infine le pinze per coagulare, o ISOMED hanno un'impugnatura isolante per essere usato anche con elettrobisturi. Vi sono poi pinze passafilo, che consentono il passaggio di reperi e fili attorno a vasi sanguigni, nervi, ureteri.
2) Pinze da presa: sono caratterizzate da un'impugnatura ad anelli e servono a afferrare e trazionare i tessuti atraumaticamente.
3) Pinze emostatiche: anche loro sono caratterizzate da un'impugnatura ad anelli, ma si differenziano per emostasi temporanea e definitiva. Possono essere curve o rette e hanno diversa lunghezza.
4) Pinze fissateli: vengono utilizzate per il fissaggio della teleria nella preparazione del campo chirurgico in sala operatoria e per bloccare cavi e tubature che rischiano di scivolare e cadere. Le più comuni sono le pinze di Backhaus e le pinze di Bernhard.
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